Covid-19: cosa cambia tra isolamento e quarantena

Le domande di chi risulta positivo a Covid-19 oppure di chi è entrato a contatto con un caso accertato sono molte, ma le risposte spesso confuse. Vediamo insieme la differenza tra isolamento e quarantena.

Con il ritorno dei contagi e la difficoltà delle regioni di tracciare la diffusione dell’epidemia, uno degli aspetti cruciali per il controllo di quest’ultima è quello della corretta gestione di isolamento e quarantena per le persone infette o potenzialmente contagiate.

Sulla base delle nuove evidenze scientifiche ed epidemiologiche e sulle indicazioni degli organismi internazionali, il Ministero della Salute  ha modificato le regole che i cittadini devono seguire in caso di contagio o di contatti stretti con persone positive a Covid-19.

Esistono quattro differenti modalità di gestione a seconda dei seguenti casi:

  1. Positivo asintomatico: è previsto un isolamento di almeno 10 giorni di calendario fino al presentarsi di un test molecolare negativo.
  2. Positivo sintomatico: è previsto un isolamento di 10 giorni e un test molecolare negativo dopo almeno 3 giorni senza sintomi
  3. Positivo a lungo termine: “in caso di assenza di sintomatologia (eccezione per ageusia / disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, riuscirà l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi / virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato “);
  4. Contatti stretti asintomatici: è prevista una quarantena di 14 giorni oppure una quarantena di 10 giorni e un test antigenico o molecolare negativo finale.

Infine, la circolare chiarisce che:

  • l’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
  • la quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

Per ricevere ulteriori informazioni sull’andamento dei contagi, ottenendo assistenza in materia di sicurezza sul lavoro, scrivi a Carlotta Tronconi, carlotta.tronconi@millergroup.it, Safety Consultant & Partner di Miller Group.

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