Industria 5.0: priorità alla sostenibilità e analisi dei dati

Sostenibilità e analisi dei dati: insieme costituiscono un modello che secondo la Commissione UE dovrebbe essere ampliare l’attuale approccio dell’Industria 4.0, mettendo la ricerca e l’innovazione al servizio della transizione verso un’industria europea sostenibile, resiliente e con al centro la figura umana.

Il punto di partenza è l’adesione ai principi ESG, seguita da un approccio allo sviluppo di software che tengono conto dell’impatto ambientale.

Con l’Industria 5.0 viene messo al centro del processo produttivo il benessere del lavoratore, utilizzando anche nuove tecnologie per fornire prosperità all’attività, rispettando i limiti di produzione del pianeta. Secondo la Commissione UE l’upgrade di questa nuova industria sostenibile non è legato all’aggiunta di ulteriori tecnologie, bensì si lega alla rinnovata centralità dell’uomo, del contesto in cui vive e lavora. Non si tratta più solo di un nome. Ne sono testimonianza quelle aziende che sono impegnate nello sviluppo di iniziative in cui tecnologia, wellbeing e impatto socio-ambientale sono parte integrante della loro mission.

In altri termini, il concetto di Industria 5.0 si declina nella realtà aziendale come un modo migliore di vivere e lavorare.

Il problema è come conciliare la sostenibilità con l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale.

Analisi dei dati e AI hanno sinergie e percorsi paralleli. Infatti, la sostenibilità può essere vista come un modo alternativo di pensare a come produrre soluzioni per i clienti all’interno del proprio business. Attraverso i sistemi di AI – che compiono un’analisi dei dati – si può produrre garantendo un impatto inferiore rispetto a soluzioni di lavoro che non ne impiegano alcuna forma.

Prendiamo ad esempio Microsoft, questo come tanti altri data server hanno data center a bassissimo impatto ambientale, con sistemi di raffrescamento e raffreddamento che sfruttano le caratteristiche idrogeologiche dei luoghi in cui si trovano, e che sono quasi autonomi nella produzione di energia elettrica.

Strettamente connessa al tema dell’analisi dei dati vi è l’attività di sviluppo software, per la quale vi sono organizzazioni come la Green Software Foundation che promuovono standard e buone pratiche per una realizzazione green di sistemi e applicazioni. A questa fondazione aderiscono infatti le imprese che credono nel connubio sostenibilità – ingegneria del software.

Abbiamo descritto tutto questo per sottolineare che anche il digitale inquina. Si pensi alle criptovalute: secondo uno studio dell’Università di Cambridge, i processi di mining della moneta virtuale superano i 100 Terawattora l’anno di consumi elettrici. Un consumo pari a tutto quello dell’Argentina o a quello di Google, Apple, Facebook e Microsoft messi insieme.

L’idea dell’Industria 5.0 nasce quindi per contrastare questo inquinamento, il cui fine è quindi correggere queste distorsioni e riportare il dato al suo vero valore. In quanto il dato è indispensabile all’interno dell’attività d’impresa: permette di capire dove si consuma di più e dove si può ottimizzare, ad esempio attraverso applicazioni di gestione. Inoltre, grazie al dato è possibile dare forma al wellbeing del lavoratore a cui fa espressamente cenno la Commissione UE nella sua definizione di Industria 5.0: attraverso l’osservazione statistica delle abitudini e dei comportamenti delle persone, l’azienda può avere gli elementi per conoscere e migliorare la propria employee experience.

 

Per saperne di più sull’analisi dei dati, i sistemi di AI e sostenibilità ti invitiamo a richiedere on line un appuntamento oppure a contattare Paul Renda | Founder e CEO di Miller Group: paul.renda@millergroup.it, tel. 02.36762490.

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