Dilazione del pagamento dei debiti contributivi: guida completa al nuovo decreto attuativo

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La dilazione del pagamento dei debiti contributivi rappresenta una delle novità più rilevanti per aziende e datori di lavoro introdotte dal decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 278 del 29 novembre 2025. 

La misura – attesa da imprese, HR manager e professionisti del lavoro – consente a INPS e INAIL di autorizzare piani rateali fino a 60 mesi, offrendo un supporto concreto nella gestione delle esposizioni contributive e assicurative in caso di comprovate difficoltà economico-finanziarie.

Si tratta di un cambiamento significativo nel quadro delle politiche di sostenibilità finanziaria e compliance contributiva, con un impatto diretto sulla pianificazione HR, sugli adempimenti e sulla continuità operativa delle imprese.

Cosa prevede il nuovo decreto attuativo

Il decreto, emanato il 24 ottobre 2025 e pubblicato in attuazione dell’art. 23 della legge n. 203/2024, stabilisce formalmente la possibilità di richiedere la rateazione dei debiti contributivi e assicurativi non ancora affidati agli agenti della riscossione. La dilazione riguarda contributi, premi e accessori di legge dovuti a INPS e INAIL.

L’obiettivo dichiarato è chiaro: favorire il buon esito dei processi di regolarizzazione, garantendo al contempo la riscossione tempestiva e sostenibile degli importi dovuti.

Le nuove soglie di rateazione

Secondo quanto stabilito dal decreto:

  • Per debiti fino a 500.000 € → possibile una rateazione massima di 36 mesi;
  • Per debiti oltre 500.001 € → possibilità di richiedere fino a 60 mesi.

 

In entrambi i casi, il requisito centrale è la temporanea e obiettiva difficoltà economico-finanziaria, che deve essere dichiarata e successivamente verificata.

Seconda dilazione: quando è possibile

Una novità molto attesa dal mondo HR e dalle PMI riguarda la possibilità di ottenere una seconda dilazione.

Gli istituti possono concederla quando:

  • è già presente un piano rateale in corso;
  • il debitore dimostra la necessità di riformulare il piano;
  • sono rispettati i requisiti e i criteri che verranno definiti da INPS e INAIL.

 

Questa previsione introduce maggiore flessibilità e permette alle aziende di ricalibrare i propri impegni finanziari in caso di variazioni del contesto economico.

Requisiti di accesso: cosa cambierà nei prossimi 60 giorni

Il decreto stabilisce che i Consigli di amministrazione di INPS e INAIL debbano adottare, entro 60 giorni dalla pubblicazione, gli atti regolamentari che definiranno:

  • i requisiti puntuali per accedere alla dilazione del pagamento dei debiti contributivi;
  • i criteri per garantire il regolare adempimento futuro degli obblighi contributivi;
  • le modalità telematiche per la presentazione della domanda;
  • i criteri per definire il numero di rate concedibili in base alla situazione finanziaria del debitore;
  • le modalità con cui dovrà essere effettuato il pagamento per comprovare la solvibilità;
  • i casi di revoca della dilazione.

 

L’intero processo sarà quindi completamente digitale, favorendo un accesso più rapido e tracciabile.

Decorrenza e rideterminazione delle rate già concesse

I nuovi criteri si applicheranno alle domande di rateazione presentate dal trentesimo giorno successivo all’adozione degli atti regolamentari di INPS e INAIL.

È però prevista una misura transitoria molto utile per le aziende:

  • le domande presentate dal 12 gennaio 2025 in base alla normativa precedente potranno essere oggetto di rideterminazione del numero di rate, su istanza del debitore.

 

Si tratta di un’opportunità importante per le imprese che hanno avviato un piano nel 2025 ma necessitano di un’estensione alla luce delle nuove possibilità normative.

 

Impatti per HR, amministrazione del personale e PMI

L’introduzione di piani di rateazione più lunghi offre diversi benefici operativi:

  • maggiore continuità aziendale in presenza di momenti di stress finanziario;
  • riduzione del rischio di irregolarità contributive, con conseguenze positive anche su DURC e accesso a incentivi;
  • possibilità di pianificare meglio costi del lavoro e flussi di cassa;
  • supporto concreto agli HR manager nella gestione delle regolarizzazioni contributive.

 

Per le PMI, spesso caratterizzate da esposizioni irregolari legate a cicli di liquidità, questa misura rappresenta un elemento di stabilizzazione del rapporto con gli enti previdenziali.

Una misura che rafforza stabilità finanziaria e continuità aziendale

La dilazione del pagamento dei debiti contributivi fino a 60 mesi segna un cambio di paradigma nella gestione delle esposizioni contributive. La misura introduce flessibilità, favorisce la regolarità e tutela la capacità finanziaria delle imprese.

Con i prossimi provvedimenti attuativi di INPS e INAIL, le aziende avranno un quadro completo e operativo per presentare le domande. Prepararsi in anticipo – verificando la propria posizione contributiva, valutando i carichi pendenti e analizzando le disponibilità finanziarie – sarà fondamentale.

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