Formazione 4.0 e fondo nuove competenze: cogli l’opportunità

Dicembre è il mese dei buoni propositi, nel novero dei quali, quasi sempre, compaiono quelli formativi. Aggiornare le competenze, consolidare un dominio già presidiato, riqualificare risorse a seguito delle evoluzioni intervenute nel mercato. Ottime intenzioni che, sovente, vengono dissipate al riprendere tumultuoso delle attività all’inizio dell’anno.

Questo dicembre, però, è particolarmente prodigo per chi intende mantenere i propositi di fine d’anno, con l’annuncio (da confermare) del rifinanziamento per il 2023 della misura denominata Formazione 4.0 – un credito d’imposta per le aziende che svolgono formazione sui temi delle nuove tecnologie abilitanti – e l’attesissima riapertura del Fondo Nuove Competenze, il cui sportello si aprirà il 13 dicembre.

 

Le due misure sono cumulabili, costituendo, quindi, un potente incentivo a investire sulle competenze aziendali.

La formazione 4.0 riconosce un credito di imposta alle aziende che investono nell’acquisizione di competenze su 11 domini tecnologici, identificati come abilitanti: Big data e analisi dei dati; cloud e fog computing; cyber security; simulazione e sistemi cyber-fisici; prototipazione rapida; sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA); robotica avanzata e collaborativa; interfaccia uomo-macchina; manifattura additiva (o stampa tridimensionale); internet delle cose e delle macchine; integrazione digitale dei processi aziendali.

 

Il credito riconosciuto investe fino al 50% delle spese per la formazione, nel caso delle piccole imprese, fino al 40% per le medie imprese e fino al 30% per le grandi imprese. Con un massimale rispettivamente di 300 mila per le piccole imprese e 250 mila euro per le medio-grandi.

 

L’articolo 22 del Decreto-Legge 17 maggio 2022 n. 50 aumenta l’intensità al 70% per le piccole aziende e al 50% per le medie (restano invariate le condizioni per le grandi) ma non è stato ancora emanato il decreto attuativo per il 2022. Tuttavia, qualora la misura fosse effettivamente rifinanziata, essa dovrà accogliere le condizioni fissate dal DL.

 

Sono ammesse al beneficio fiscale tutte le imprese (anche gli enti non commerciali che esercitino, però, attività commerciali rilevanti ai fini IRES), tranne quelle in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale; beneficio negato, inoltre, alle società destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del D.Lgs. n. 231/2001. Le aziende che non risultino in regola con le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e con gli obblighi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori (DURC) – in linea di principio escluse – possono rateizzare il primo pagamento e ricorrere alla compensazione dei crediti fiscali per sanare la parte residua del debito.

 

Il Fondo Nuove Competenze (FNC) nasce nel 2020, come alternativa alla cassa integrazione, durante l’emergenza Covid-19.

Nel 2022 è stato rifinanziato per 1 miliardo di euro, a valere sulle risorse dell’iniziativa React-EU, attraverso il PON SPAO (Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione). Mentre la prima edizione era generalista, supportando le attività di formazione di ogni genere, questa edizione è finalizzata a potenziare le competenze del personale delle aziende italiane sui temi della transizione ecologica e di quella digitale, con competenze in uscita individuate in specifiche classificazioni internazionali sui temi menzionati.

 

Il FNC è uno strumento molto atteso, perché finanzia il costo dei dipendenti in formazione, rimborsando il 60% della retribuzione oraria e il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali, riconoscendo – inoltre – alle aziende un anticipo del 40%. Ciascun dipendente può beneficiare di un minimo di 40 ore e un massimo di 200 ore di formazione in orario di lavoro, da svolgere in 5 mesi (150 giorni) dalla data di approvazione dell’istanza, con varie metodologie, inclusi i corsi asincroni che, però, non possono costituire il 100% delle attività formative previste.

 

In attesa delle FAQ, restano da chiarire molti punti, a cominciare dal ruolo dei Fondi Interprofessionali che, secondo il programma diffuso da ANPAL, potranno intervenire nella gestione dei progetti, secondo modalità e condizioni ancora non ben precisate.

Lo sportello – salvo variazioni – aprirà il 13 dicembre alle 11 e c’è da attendersi una bella ressa, considerato che la nuova edizione del programma era data per imminente dall’inizio del 2022. Nonostante la cospicua dotazione di un miliardo di euro e le condizioni più vincolanti rispetto alla precedente edizione, considerato che il massimale per la richiesta è di 10 milioni per azienda, è probabile che lo sportello rimanga aperto per poche settimane, prima dell’esaurimento delle risorse.

 

Una coda d’anno, quindi, prodiga e un po’ tumultuosa per le aziende interessate ad accrescere la competitività e la produttività, nonché a migliorare la sostenibilità, attraverso tecnologie e approcci innovativi.

 

Per maggiori informazioni e chiarimenti, vi invitiamo a richiedere on line un appuntamento oppure a contattare Andrea Gandaglia | Partner Miller Group, andrea.gandaglia@millergroup.it, tel. 02.36762490.

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