Primi dati INAIL su infortuni sul lavoro e malattie professionali nel 2023

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Prima che venga pubblicata la relazione annuale con dati più definitivi, il periodico redatto dalla Consulenza Statistico-Attuariale analizza i dati preliminari registrati al 31 dicembre 2023.

Nel corso del 2023, sono state riportate 585.356 segnalazioni di infortunio presso l’INAIL, evidenziando una diminuzione significativa del 16,1% rispetto alle 697.773 del 2022. Questa diminuzione è principalmente attribuibile alla riduzione dei casi da Covid-19, che sono scesi da circa 111.000 nel 2022 a meno di 6.000 l’anno successivo. Escludendo i contagi, la riduzione degli infortuni “tradizionali” è stata modesta, appena oltre l’1%.

Nel 2023, i dati di partenza indicano che la diminuzione complessiva delle segnalazioni di infortunio è del 16,1%. Questo calo è dovuto a una riduzione del 19,2% dei casi verificatisi sul luogo di lavoro (passati da 607.806 nel 2022 a 491.165 nel 2023) e a un incremento del 4,7% di quelli avvenuti durante gli spostamenti.

 

Esaminando il trend nelle diverse fasce di età, si notano riduzioni in tutte le fasce tranne che per i soggetti sotto i 20 anni, i quali mostrano un incremento dell’11,7%, passando da 73.862 a 82.493 casi. Questo aumento potrebbe essere attribuito all’estensione della copertura assicurativa per gli studenti introdotta dal decreto legge 48/2023 per l’anno accademico 2023-2024.

La diminuzione è più marcata tra le lavoratrici (-27,6%) rispetto ai lavoratori (-8,1%).

 

L’analisi geografica evidenzia un calo nelle segnalazioni di infortunio in tutte le regioni, con le diminuzioni più significative nel Sud (-20,6%) e nel Nord-ovest (-19,6%), seguiti dalle Isole (-18,6%), Centro (-15,9%) e Nord-est (-9,9%). I cali percentuali più rilevanti si verificano in Campania (-35,6%), Liguria (-31,5%), Molise (-26,8%) e Lazio (-24,7%).

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Il numero di decessi riportati ha superato ancora la soglia di mille. Se ci concentriamo sui casi fatali, i dati preliminari del 2023 indicano una diminuzione del 4,5% rispetto all’anno precedente. Gli uomini rappresentano il 91,7% dei casi mortali, registrando un calo dell’1,5% rispetto al 2022, e la fascia d’età più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni, che contribuisce a quasi la metà dei decessi.

 

A differenza degli incidenti, le segnalazioni di malattie professionali al 31 dicembre 2023 mostrano un aumento del 19,7%, passando da 60.774 nel 2022 a 72.754 nel 2023. Questo incremento può essere in parte attribuito alla conclusione della pandemia da Covid-19, che ha determinato la sospensione delle attività di molte aziende, riducendo l’esposizione dei lavoratori al rischio e complicando la presentazione delle denunce.

 

Nel 2023, le condizioni mediche più comuni continuano a coinvolgere il sistema osteomuscolare e del tessuto, seguite dalle affezioni del sistema nervoso e delle strutture auricolari e mastoidee. È rilevante anche l’incremento delle segnalazioni di neoplasie, che sono salite da 1.630 nel 2022 a 2.018 nel 2023 (+23,8%).

 

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