La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali è una delle misure più discusse nell’ambito della prossima legge di Bilancio 2026. L’atto depositato in Senato (n. 1375) prevede un intervento che potrebbe interessare i carichi affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023, introducendo condizioni più favorevoli rispetto alle precedenti edizioni.
L’obiettivo è quello di agevolare contribuenti, imprese e professionisti realmente in difficoltà, garantendo al contempo la certezza del gettito per lo Stato.
Cosa prevede la rottamazione quinquies
La nuova misura si propone di introdurre regole più equilibrate rispetto al passato:
- Ambito temporale: rientrano i debiti affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023.
- Rateizzazione: possibilità di dilazionare il debito fino a un massimo di 120 rate mensili, pari a 10 anni.
- Azzeramento accessori: cancellazione di sanzioni, interessi e aggio.
- Decadenza: non scatterà con il mancato pagamento di una sola rata, ma solo in caso di mancato pagamento di 8 rate anche non consecutive.
Questi elementi rappresentano un cambio di prospettiva rispetto alle versioni precedenti della rottamazione, troppo rigide o facilmente utilizzabili in modo strumentale.
Rottamazione quinquies e correttivi rispetto al passato
Nelle edizioni passate della rottamazione delle cartelle, molti contribuenti hanno sfruttato la misura come strumento per rinviare il pagamento delle imposte o ottenere la cancellazione di ipoteche, fermi amministrativi e pignoramenti. La Corte dei Conti ha sottolineato come una quota rilevante di adesioni fosse finalizzata a ritardare la riscossione coattiva.
Con la rottamazione quinquies, il legislatore mira a introdurre paletti più chiari per escludere i cosiddetti “recidivi” che hanno già approfittato delle precedenti edizioni senza poi onorare i pagamenti.
L’intento è favorire chi intende realmente saldare i propri debiti fiscali, senza incentivare comportamenti opportunistici.
La legge di Bilancio 2026 e i nodi ancora da sciogliere
L’inserimento della rottamazione quinquies nella legge di Bilancio 2026 presenta ancora alcuni punti da definire:
- se l’adesione alle rottamazioni precedenti, con successiva decadenza, impedirà l’accesso alla nuova misura;
- se sarà confermata o meno la richiesta di versare anticipatamente il 20% del debito nelle prime rate, come previsto in passato;
- quali meccanismi di controllo saranno introdotti per limitare gli abusi e garantire l’efficacia della misura.
Il disegno di legge sembra comunque orientato a prevedere un meccanismo di pagamento più sostenibile, ispirato ai recenti correttivi sulla rateazione, che riduca la pressione iniziale sui contribuenti.
Impatti per imprese e professionisti
Per le imprese e i professionisti che hanno accumulato debiti fiscali significativi, la rottamazione quinquies rappresenta un’opportunità concreta per regolarizzare la propria posizione. La possibilità di spalmare il debito fino a 10 anni, unita all’azzeramento delle sanzioni e degli interessi, può liberare risorse da reinvestire nell’attività e ridurre il rischio di azioni esecutive.
Tuttavia, sarà fondamentale analizzare attentamente i requisiti di accesso e le condizioni previste dalla legge di Bilancio 2026, per comprendere se e come aderire alla nuova misura.
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