Arrivano nuovi incentivi per la trasformazione digitale delle PMI che, sostanzialmente, riformulano quanto previsto fino ad ora in merito agli investimenti 4.0.
La nuova impostazione normativa mostra un ampliamento verso le imprese di minori dimensioni e comprende un numero maggiore di tecnologie abilitanti del piano Impresa 4.0. Vi è poi inoltre un’apertura verso le imprese turistiche e le aggregazioni societarie.
L’agevolazione, nella sua prima formulazione, comprendeva le seguenti tecnologie:
- Advanced manufacturing solutions
- Additive manufacturing
- Realtà aumentata
- Simulation
- Integrazione orizzontale e verticale
- Industrial internet
- Cloud
- Cybersecurity
- Big data e analytics
L’ampliamento ottenuto con l’emendamento riguarda molteplici ambiti:
- Soluzioni tecnologiche e digitali di filiera, attuate per ottimizzare la gestione della catena di distribuzione delle relazioni con i diversi attori in gioco;
- Software;
- Applicazioni e le piattaforme digitali per la gestione della logistica che si caratterizzano per una forte integrazione delle attività di servizio;
- Sistemi di e-commerce e di pagamento mobile;
- Prodotti finanziari (Fintech);
- Sistemi elettronici per lo scambio di dati (EDI);
- Geolocalizzazione;
- In-store customer experience;
- System integration per l’automazione dei processi;
- Blockchain, intelligenza artificiale e internet of things.
Con l’abbassamento delle soglie d’accesso all’incentivo, vengono ricomprese ora anche le micro imprese. Vengono ora infatti accettati investimenti a partire da 50 mila euro, con ricavi ammissibili minimi a partire da 100 mila euro.
L’emendamento al Decreto Crescita agevola anche le imprese che operano nel settore turistico che si adoperano per la digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in ottica di una migliore accessibilità per i disabili. In questo caso, al momento, l’estensione verrà sperimentata solo per il biennio 2019 – 2020.
Le imprese, in numero massimo di 10, potranno inoltre presentare congiuntamente progetti realizzati attraverso contratti di rete o altre forme contrattuali di collaborazione. Vengono compresi consorzi e accordi di partenariato in cui il soggetto promotore Capofila sia un Digital Innovation Hub o un Ecosistema digitale per l’innovazione. In questo caso, l’agevolazione è valida anche se, per i ricavi, non si raggiunge l’importo minimo di 100 mila euro.
Per maggiori informazioni sugli incentivi tecnologici alle imprese, scrivi a Paul Renda, Founder di Miller Group: paul.renda@millergroup.it