Il concordato preventivo biennale rappresenta un’importante opportunità per le PMI e i lavoratori autonomi di stabilizzare la propria situazione fiscale e pianificare con maggiore prevedibilità.
Introdotto con il Decreto Legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024, questo strumento si rivolge a contribuenti di minori dimensioni, offrendo loro la possibilità di aderire volontariamente a un accordo con l’Agenzia delle Entrate per determinare il reddito imponibile per il biennio 2024-2025.
Caratteristiche e obiettivi del concordato preventivo biennale
Il concordato preventivo biennale è pensato per semplificare la gestione fiscale delle imprese e migliorare la compliance. I soggetti ammessi includono piccole e medie imprese e lavoratori autonomi, senza distinzione di struttura giuridica, e l’adesione prevede l’impegno a dichiarare i redditi concordati per i periodi d’imposta 2024 e 2025.
Per agevolare il calcolo del reddito concordato, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il software “Il tuo ISA 2024 CPB”, che consente alle imprese di valutare la proposta e decidere se aderire entro il 31 ottobre 2024.
Vantaggi per le imprese che adottano il concordato preventivo
Adottare il concordato preventivo biennale offre una serie di vantaggi per le imprese, tra cui:
- Prevedibilità fiscale: aderendo al concordato, le imprese possono avere una maggiore certezza in merito alle imposte da pagare nei prossimi due anni. Questo aiuta nella pianificazione finanziaria e nella gestione della tesoreria aziendale.
- Semplificazione degli adempimenti: le imprese che aderiscono al concordato beneficiano di una significativa semplificazione degli adempimenti fiscali. Invece di gestire accertamenti e verifiche fiscali, il concordato permette di stabilire in anticipo la base imponibile e, di conseguenza, ridurre i costi amministrativi.
- Riduzione del rischio di contenzioso: aderendo al concordato, le imprese evitano possibili contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questo riduce significativamente il rischio di contenziosi e delle relative sanzioni, garantendo una maggiore serenità nella gestione fiscale.
Risultati attuali e prospettive per il futuro
La partecipazione al concordato preventivo biennale per il biennio 2024-2025 è stata inferiore alle aspettative, principalmente a causa della complessità percepita e dell’incertezza sui benefici concreti.
Tuttavia, per coloro che hanno scelto di aderire, questo strumento rappresenta un’opportunità per ottenere maggiore stabilità e prevedibilità fiscale. L’Agenzia delle Entrate sta già lavorando per migliorare il processo, con l’obiettivo di semplificare gli oneri documentali e rendere il concordato più attraente anche per le microimprese.
Opportunità di adesione per i periodi futuri
Per chi non ha aderito alla proposta per il biennio 2024-2025, esiste la possibilità di partecipare al concordato per i successivi periodi d’imposta, come il biennio 2025-2026.
Inoltre, il governo sta ipotizzando di aprire una nuova finestra entro la fine dell’anno per offrire un’ulteriore opportunità di adesione a chi non è riuscito a partecipare entro la scadenza del 31 ottobre 2024. La riapertura dei termini sgancerebbe la seconda edizione del concordato dalla prima, con scadenze differenti e due diverse tranche di incasso.
Questa opzione offre alle imprese una seconda opportunità per valutare i benefici del concordato e sfruttare uno strumento che favorisce la pianificazione fiscale a lungo termine.
Problemi tecnici e proroga per gli F24 scartati
Nel weekend del 29 e 30 ottobre, si sono verificati malfunzionamenti nei sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate, che hanno causato lo scarto di alcuni modelli F24 presentati con l’indicazione di squadratura nella sezione erario.
Questo problema ha impedito la registrazione dei pagamenti tramite delega. Per venire incontro ai contribuenti coinvolti, l’Agenzia delle Entrate ha concesso una proroga di 10 giorni per la ripresentazione degli F24 scartati, offrendo una finestra di tempo aggiuntiva per completare le operazioni senza penalizzazioni.
Considerazioni per le imprese: cosa valutare prima di aderire
Prima di aderire al concordato preventivo biennale, le imprese devono prendere in considerazione alcuni aspetti fondamentali:
- Analisi dei costi e dei benefici: è essenziale valutare se i vantaggi derivanti dalla prevedibilità fiscale e dalla riduzione del rischio di contenziosi superano i costi legati all’adesione. Questa analisi deve includere anche il confronto con altri possibili regimi fiscali disponibili.
- Consultazione con consulenti fiscali: l’adesione al concordato richiede un’attenta valutazione delle implicazioni fiscali e finanziarie. Consultarsi con un consulente fiscale esperto può aiutare a comprendere appieno le condizioni e a decidere se questa opzione è la migliore per l’azienda.
- Revisione della situazione contabile: le imprese devono assicurarsi che i propri bilanci siano aggiornati e in linea con le richieste dell’Agenzia delle Entrate. La trasparenza e l’accuratezza dei dati contabili sono requisiti essenziali per accedere al concordato.
Sviluppi futuri e possibili modifiche
L’Agenzia delle Entrate continuerà a monitorare l’implementazione del concordato preventivo biennale e potrebbe introdurre delle modifiche per migliorare l’adesione. Tra le possibili evoluzioni troviamo:
- Ampliamento delle agevolazioni: potrebbero essere introdotte ulteriori agevolazioni per incentivare le microimprese e le PMI ad aderire al concordato, riducendo ulteriormente il carico burocratico.
- Estensione della finestra temporale per l’adesione: un’estensione del termine per aderire potrebbe favorire una maggiore partecipazione, dando alle imprese più tempo per comprendere i benefici e preparare la documentazione necessaria.
- Maggiore digitalizzazione: l’uso di strumenti digitali potrebbe essere incrementato per semplificare ulteriormente il processo di adesione e gestione del concordato, rendendolo più accessibile anche per quelle imprese meno strutturate.
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