Secondo un recente studio di GroupM, in Italia l’e-commerce via social non è ancora diffuso su larga scala, ma il nostro Paese si prepara a seguire questa tendenza, allineandosi agli altri paesi del mondo, dove il mercato genera tra il 4% e il 14% delle transizioni online.
In particolare, questa nuova modalità di vendite online – che unisce social network e e-commerce – si è fatta rapidamente strada nel mercato cinese, a tal punto che nel 2020 due terzi dei consumatori in Cina affermava di aver acquistato articoli attraverso il social shopping negli ultimi 12 mesi.
Dalla Cina poi l’e-commerce via social ha cominciato a diffondersi a livello globale, affermandosi negli Stati Uniti e portando numerosi brand ad adottare soluzioni di live streaming per gli acquisti online anche in Europa.
Benché dunque all’estero il mercato sia decisamente più avanzato, questo trend è destinato a crescere anche qui e in 5 anni potremmo vedere dati analoghi – o persino superiori – a quelli che vediamo oggi nella potenza asiatica.
A dare la misura dell’apertura dei consumatori italiani proprio la ricerca realizzata da GroupM: il 64% di chi ha dichiarato di aver scoperto dei prodotti grazie ai social network si è dimostrato infatti pronto al possibile acquisto attraverso le piattaforme social. Ma non solo perché la nuova era dello shopping strizza l’occhio anche ai mondi dello streaming e dell’instant messaging.
Tant’è che i consumatori si dicono propensi ad acquistare anche tramite Amazon Prime Video (56%), Whatsapp (54%) o ancora Netflix (46%). Abbigliamento, libri e cosmetica sono i principali target di spesa per lo più immaginate nell’ordine dei 25-50 euro.
D’altra parte non mancano attualmente fattori di riluttanza verso questa tendenza: dal dover lasciare informazioni sensibili ai social network (come i dati di pagamento), ai dubbi sul servizio dl assistenza, sino alle modalità di consegna.
Ma la realtà è che i social network – come Instagram, TikTok e Pinterest in particolare – sono attualmente una reale opportunità di vendita online per le aziende, soprattutto dopo Covid-19, dove numerosi brand e retailer hanno potuto sperimentare nuove forme di vendere sul web che riprendessero l’esperienza e l’assistenza tipiche dei negozi fisici, annullando così la distanza social.
In questo scenario, l’Italia è solo all’inizio del percorso in cui il commercio digitale mondiale sta andando e in cui dovrà andare, per fornire agli utenti ciò che più cercano e richiedono, ossia un’esperienza d’acquisto non solo efficiente, ma anche più coinvolgente ed immersiva.
Allo stesso tempo, il successo di questa forma di shopping entertainment getta luce sulla centralità sempre maggiore che assume oggi la web reputation e la coltivazione di community di utenti che siano più di follower, ma veri e propri fan di un brand, grazie a contenuti in diretta volti a stimolare l’interazione e la relazione.
In breve, i social network possono porsi per le aziende come ponte tra il mondo della connessione digitale e il mondo della connessione umana, per rispondere meglio alle esigenze dei consumatori online integrando commercio conversazionale e web marketing in un’unica formula.
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