Proteggersi con i giusti Dispositivi di Protezione Individuali consente di preservare la propria salute e quella degli altri lavoratori. Infatti, ogni DPI ha una sua funzionalità specifica, finalizzata alla diminuzione di danni per una maggiore Sicurezza sul Lavoro.
Nel caso specifico della protezione delle vie respiratorie, la norma ha previsto una parte in cui ha stabilito definizioni e caratteristiche.
Gli APVR
Questo acronimo si riferisce agli Apparecchi per la Protezione delle Vie Respiratorie, specifici DPI che proteggono i lavoratori da sostanze dannose che si trovano in stato aeriforme come gas e vapori.
Classificati per macrocategorie filtranti e isolanti ed indispensabili da indossare, soprattutto in ambienti sospetti di inquinamento o spazi confinati.
Da ciò ne si comprende l’importanza, il ruolo chiave di protezione delle vie respiratorie e di conseguenza il perché vengano sottoposti dalla normativa a fit-test.
L’obbligo della norma
La Legge 215/2021 ha modificato l’art. 79 del D.Lgs. 81/08 introducendo con il comma 2-bis un obbligo per il datore di lavoro: questi è obbligato a fare riferimento anche a quanto previsto dalle norme tecniche UNI più recenti per quanto riguarda scelta, uso e manutenzione dei DPI.
Per quanto concerne i dispositivi di protezione delle vie respiratorie (APVR), la norma di riferimento è la UNI 11719:2018, la quale approfondisce in modo dettagliato e schematizzato i processi inerenti la scelta, l’uso e la manutenzione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie (APVR) adottando criteri aggiornati e in linea con le evoluzioni tecniche e gestionali più recenti.
Per quanto riguarda la scelta del dispositivo APVR, la norma UNI prevede una prova di adattabilità del facciale a tenuta sullo specifico operatore, il cosiddetto fit-test.
La protezione fornita dall’APVR è legata anche alla tenuta dello stesso, tenuta che è influenzata da diversi fattori soggettivi come la presenza di piercing sul viso, occhiali, baffi, barba, forma del viso. Il fit test consente di verificare la tenuta del dispositivo APVR sul viso del singolo lavoratore considerando tutte le possibili variabili individuali.
Ecco perché il fit-test è un passaggio importantissimo nella scelta dell’APVR, infatti, la non perfetta aderenza del dispositivo al viso di chi lo indossa può notevolmente comprometterne la protezione, consentendo il passaggio dei contaminanti presenti nell’aria dell’ambiente.
Infine, la norma prevede la registrazione del fit-test mediante rapporto di prova, documento che dovrà contente: il nominativo del lavoratore, il tipo di APVR testato, le specifiche tecniche della prova eseguita e il risultato.
Per verificare che l’adattabilità del dispositivo di protezione delle vie respiratorie (APVR) sia mantenuta nel tempo è necessario ripetere il fit test con cadenza triennale.
Per maggiori informazioni e chiarimenti, vi invitiamo a richiedere on line un appuntamento oppure a contattare Carlotta Tronconi | Partner & Consulente della sicurezza sul lavoro di Miller Group carlotta.tronconi@millergroup.it , tel. 02.36762490.